Elisa Nicoli, comunicatrice ambientale

Un batuffolo di cotone e un piccolo vasetto in vetro etichettato. Sto per parlare del mio piccolo rito miracoloso, il mio piccolo grande segreto-ma-non-troppo, i miei 10 veloci minuti di coccole e relax con la palpebra che già cala un po’ sotto il peso della stanchezza quotidiana, il mio “mai a nanna senza”. No, non è una goccia di profumo come la Monroe, si tratta bensì dell’incredibile e insostituibile oleolito al limone biologico: semplice ed essenziale per unghie e pelle stressata, come la pioggia ad agosto.

Che cos’è un oleolito?

Con il termine oleolito si intende un olio vegetale contenente le benefiche proprietà della pianta che in esso è rimasta a macerare. Nulla a che vedere con l’olio essenziale, che si ottiene per distillazione o per torchiatura delle bucce.

Non c’era smalto rinforzante che rinforzasse le mie unghie, né crema per le mani acquistata in farmacia che idratasse e lenisse a dovere la mia pelle, sulla quale spesso si formavano veri e propri “tagli da freddo”. Mi è bastato dell’olio vegetale, dei limoni, un vasetto di vetro capiente e un po’ di pazienza! Tutte cose facilmente reperibili, che ve ne pare?

Come fare un oleolito al limone.

Procuratevi dei limoni rigorosamente bio: dovete usarne le scorze e i pesticidi non sono previsti nella preparazione di questo benefico olio. Io ho abbondato: quelli che ho trovato erano piccoli (non abito ad Amalfi, purtroppo) e ne ho usati cinque. Per l’olio che fungerà da “veicolo” per la macerazione ho utilizzato olio extravergine di oliva e olio di mandorle dolci (entrambi bio) in egual misura. Cominciate sbucciando i limoni con un pelapatate, ricavandone le scorze (prive della parte bianca) e facendole essiccare per un giorno o due, in modo da farle asciugare. L’acqua in esse contenuta potrebbe, infatti, reagire negativamente con l’olio vegetale durante la macerazione “a freddo”, rischiando di far degradare rapidamente il prodotto.

oleolito di limone bucce

Una volta lasciate essiccare, mettete le scorze del limone in un barattolo di vetro a chiusura ermetica sterilizzato e ricopritele con gli oli. Fate in modo da ricoprirle completamente! Avvolgete il barattolo in un foglio di alluminio, o inventatevi qualcosa di meno “usa e getta”, poi mettetelo in un luogo fresco e buio (la dispensa di casa è sempre l’ideale!), avendo cura di scuotere ogni giorno il barattolo per far sì che le bucce non affiorino dall’olio. L’olio è anche un ottimo conservante e serve per proteggerle dall’eventuale sviluppo di muffe.

Dopo 40 giorni, aprite il vostro barattolo e filtrate l’olio strizzando bene, per poter usufruire di tutte le proprietà contenute nelle bucce dei limoni utilizzati. L’olio ricavato sarà di un bellissimo giallo intenso e molto profumato. Chiudete il barattolo nel quale l’avete filtrato e dimenticatevene per un giorno intero, per far sì che eventuali residui si depositino sul fondo. Ha così inizio il secondo e ultimo filtraggio, quello definitivo, dopo il quale potrete utilizzare il vostro oleolito.

filtratura oleolito limone

Come utilizzarlo

L’eccezionale sinergia di olio e limone ci permetterà di utilizzare l’oleloito al limone in innumerevoli modi:

  • puro sulle unghie: massaggiandole con un batuffolo di cotone imbevuto (o ancora meglio con il vostro dischetto struccante autoprodotto) prima di coricarsi, si prenderà cura di cuticole screpolate, letto dell’unghia indebolito e macchie bianche. Se lo farete diventare un rituale serale e lo passerete magari anche sulle mani, vedrete che vi regalerà davvero dei risultati eccezionali!
  • olio da massaggio: il limone ha proprietà astringenti, dopo la doccia regalerà alla vostra pelle un tono compatto e uniforme. Sentitevi libere di utilizzarne una parte anche come scrub rigenerante, assieme a sale fino o al vostro preparato esfoliante “di fiducia”!
  • unguenti e pomate: se all’olio puro preferite una soluzione più cremosa sulle vostre mani, vi consiglio di far sciogliere a bagnomaria 50g di oleolito di limone, 10g di cera d’api e 5-6 gocce di olio essenziale di limone, e versarne il risultato in un apposito barattolo. L’applicazione di questa pomata cicatrizzante vi metterà al riparo da screpolature, arrossamenti e temutissimi tagli da freddo.

In realtà, trattandosi di un olio e non di un olio essenziale, garantirà le sue proprietà emollienti e naturalmente tonificanti, senza andare ad aggredire la pelle ma anzi, prendendosene dolcemente cura. Pronti a ringraziare Madre Natura dell’ennesimo tesoro di cui ci ha fatto dono?

olelito limone finito

24 commenti

Milena · 8 Maggio 2014 alle 10:05

Conoscevo già come rimedio ed è ottimo! La furbata è metterlo in una boccetta di smalto vuota e spennellarlo sulle unghie! 🙂

Matilde · 20 Febbraio 2016 alle 22:08

Ciao Maria, io ho un albero che mi dona tantissimi e grossi limoni, lo farò di sicuro 🙂 ho letto in giro anche di un uso per il contorno occhi, sai dirmi qualcosa in proposito. ? Grazie Matilde

    Maria · 21 Aprile 2016 alle 7:35

    Ciao Matilde, grazie per aver scritto. Che meraviglia avere un generoso albero di limoni a km0, davvero impagabile! Per rispondere al tuo quesito: l’oleolito svolge un’azione tonificante sul sistema circolatorio, è per questo utilizzato anche sia come olio massaggiante, che come efficace unguento per il contorno occhi (io lo uso anche come “anti-occhiaie” assieme all’olio di cocco, con il quale lo alterno). Però fai molta attenzione: tienilo ben lontano dalle mucose e dagli occhi: anche se macerate, sono pur sempre state fatte infondere le bucce di limone. A contatto con occhi e mucose quindi brucia parecchio! Un caro saluto, spero di esserti stata utile. Poi facci sapere del risultato! 🙂

      Matilde · 21 Aprile 2016 alle 7:59

      Grazie per la risposta, volevo però capire come lo usi, lo massaggi sotto l occhio?
      E poi ha x caso delle proprietà per i capelli? Grazie

        Maria · 29 Aprile 2016 alle 9:28

        Come tutti gli olii o le materie grasse, anche l’oleolito al limone ha un effetto rinforzante e lucidante sui capelli. Puoi procedere facendo un impacco sulla lunghezza e sulle punte (mai sulla cute mi raccomando!) dei capelli e tenerlo in posa per una mezz’oretta prima del lavaggio. Quando avevo i capelli particolarmente danneggiati lo facevo periodicamente, alternandolo con l’olio di cocco. Per quanto riguarda il contorno occhi puoi usare un batuffolo di cotone se sei più comoda (o quelli riciclabili!), anche se io utilizzo direttamente i polpastrelli, massaggiandomi poi le mani con quel che ne rimane. Attenzione però a non farlo entrare a contatto con gli occhi! Un abbraccio, Maria

Viola · 18 Febbraio 2017 alle 19:26

Salve interessante la ricetta x fare l’unguento ho dei limoni Bio della Calabria lo farò e provarlo xke soffro tantissimo di mani screpolate d’inverno.

Filippo · 6 Settembre 2017 alle 7:04

Ciao, una domanda… Ma una crema con oleolito al limone non potrebbe essere foto sensibilizzante sulle mani?

    Elisa Nicoli · 2 Ottobre 2017 alle 14:12

    L’olio essenziale di limone è fotosensibilizzante. È estremamente concentrato. L’oleolito lo è molto meno, non si dovrebbere incorrere in rischio alcuno.

Chiara · 22 Ottobre 2017 alle 11:04

Ciao, che bel sito e che belle ricette!
Grazie di condividerle 🙂
Mi potete dare indicazioni sulle quantità di olio da utilizzare per l’oleolito?

    Elisa Nicoli · 2 Novembre 2017 alle 11:47

    Grazie dei complimenti 🙂
    Non c’è una quantità precisa, dipende da quante bucce usi! L’olio deve ricoprire le bucce, tutto qui!

Adamo · 24 Novembre 2017 alle 7:27

Ciao Maria, grazie per la tua ricetta e per come ti descrivi, ti chiedo un consiglio per fare l’oleolito di ginger, ti ringrazio di cuore e ti auguro buona vita.

Anna · 22 Giugno 2018 alle 19:02

Un consiglio: un oleolito in che tipo di contenitore può essere messo, affinché sia pratico da utilizzare? Vorrei realizzarne uno dopo-doccia ma sono spesso in viaggio (e vorrei portarlo dietro). Grazie!

    Elisa Nicoli · 23 Agosto 2018 alle 10:38

    ciao Anna… per trasportare in maniera sicura un olio occorre avere un contenitore a prova di liquido… io di solito recupero i contenitori piccolini per il liquido delle lenti a contatto. Sempre meglio il recupero, ma se vuoi comprarne uno apposta c’è un negozio giapponese molto famoso a cui non voglio fare pubblicità che vende tutti i contenitori vuoti possibili e inimmaginabili. L’importante è che non perda neanche una goccia, sai che disastro sennò?

Anna · 12 Marzo 2019 alle 9:32

Ciao, posso usarlo come condimento?

Lau · 2 Ottobre 2019 alle 9:49

che meraviglia! non vedo l’ora di provare a farlo. grazie per la condivisione e per la spiegazione chiara

Bruna · 1 Maggio 2020 alle 15:36

Ciao, volevo far essiccare le bucce di limone ma hanno fatto la muffa …. devo buttare via o posso recuperare?
Ti ringrazio in anticipo per la risposta.

Bruna · 17 Maggio 2020 alle 11:22

Grazie mille Elisa ☺

Manuela · 14 Ottobre 2020 alle 8:12

Salve,come avviene nello specifico il secondo filtraggio?

    Elisa Nicoli · 20 Ottobre 2020 alle 14:42

    Salve, se lo volete privo di residui, occorre prelevare solo la parte che non presenta elementi in sospensione, magari evitando di estrarre il fondo dal vasetto. Altrimenti è semplicemente necessario usare una garza a trama più sottile e rifare un nuovo filtraggio. In base alla propria sensibilità, si può in ogni caso evitare un secondo filtraggio, limitandosi al primo.

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *